In silenzio, con la discrezione gentile che gli era propria, Mark Weir ha fatto parte della famiglia del Ravello Festival per molti anni. Erano sue le impeccabili traduzioni in inglese comparse su qualsiasi materiale prodotto dalle Edizioni della Fondazione. Ho avuto il piacere di lavorare con Mark fino al 2014, quando il male che se l’è portato via ieri, a Londra, ha cominciato a togliergli le energie, senza intaccarne la volontà. Era un musicista, Mark, una persona colta, raffinata, sensibile, attenta, dolce. Era un inglese educato e riservato, innamorato di Napoli, dove aveva scelto di vivere, insegnare, cantare. Era un amico prezioso: avrei voluto essergli vicino nel momento più difficile della sua vita. Non l’ho fatto e vorrei chiedergli scusa. Ma adesso, preferisco solo dirgli grazie. Grazie, caro Mark, per aver reso più bello, con le tue parole e la tua classe, il Ravello Festival.
Con affetto
Stefano Valanzuolo
insieme allo staff del Ravello Festival
http://www.ravellomagazine.com/ciao-mark/
Con affetto
Stefano Valanzuolo
insieme allo staff del Ravello Festival
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