L'ispirazione nasce dalla presenza nella suddetta chiesa del "Compianto sul Cristo morto", gruppo scultoreo di Guido Mazzoni in terracotta smaltata, databile al 1492.
Intento di questo concerto, nella sua strutturazione e nella scelta dei brani, è quello di declinare attraverso l'espressione del canto corale i molteplici aspetti del mistero della morte, le ansie e le aspettative che albergano nel cuore dell'uomo e la speranza che il vangelo della resurrezione continua a donare al genere umano.
Il programma si impernia sull'esecuzione della "Missa pro defunctis" di Alessandro Scarlatti divisa in due parti e accompagnata da brani che evocano la Passione e la Crocefissione di Cristo passando attraverso le suggestive invocazioni di pace del "Da pacem", del compositore contemporaneo estone Arvo Pärt.