
Quindi, alle orecchie di un odierno ascoltatore, La funzione del centenario con lo scorrimento algido di fotogrammi sonori sovrapposti cubisticamente a moduli stilistici di definizione storica, accoglie la stupefatta consapevolezza di enfasi retoriche, di magniloquenze contraddittorie, di menzogne e conflitti stemperati nell’emotività bandistica di una barbara e ideale liturgia officiata in onore della Vergine Maria. E par quasi di assistere a una marcia di fantasmi, a una danza macabra, a una parata di reclute, di sergenti, di capitani, falciati nel fior dell’età, i quali pur rivendicano una melanconica identità storica, un essere morti nella logica emotiva del loro tempo, nell’uniforme militare imposta alla loro gioventù perduta. In conclusione, la composizione musicale prende l’aspetto di un drammatico ex-voto, di una sacra rappresentazione in cui, a mo’ di polittico, ricorre metastoricamente l’inaudita Storia degli ultimi cento anni.( Roberto De Simone)